20/05/12
Capolinea annunciato: la Vjs Velletri perde a Latina e cede il passo alla rimonta della Sa.Ma.Gor.
Epilogo. La Vjs Velletri perde a SS Pietro e Paolo, si fa scavalcare dalla Sa.Ma.Gor vittoriosa a Rocca di Papa e non conquista neanche i play out salutando direttamente la truppa. In ogni caso è tempo adesso di riflessioni nell'ennesima domenica strana, amara, di rabbia e di rimpianti. L'arbitro Vili ha fatto di tutto per facilitare le cose agli avversari: dopo un minuto concedeva un rigore dubbio e generoso realizzato per l'1-0 da De Simone. Raddoppia Mineo. Al 46esimo Ferrari accorcia con un bel gol. Poi nella ripresa tre rossi: prima Ricchiuti (espulsione giusta per doppio giallo), poi Bocchetta (espulsione diretta) e infine Pepe (neo-entrato, sanzionato col secondo giallo per uno scontro a centrocampo). Il 3-1 finale è arrivato poi con un rilancio sfortunato di D'Angeli, che nel rinviare appoggiava la palla su Viscido bravo ad entrare in area e segnare tutto solo.
Al di là dei cenni di cronaca però, quella di Latina è una sconfitta annunciata. L'anticamera del baratro è stata evidente già sette giorni fa, con una squadra psicologicamente assente contro la Vivace Grottaferrata assolutamente inerme eppure capace di trovare i tre punti allo "Scavo". Questo gruppo dopo aver dato segni di ripresa a cavallo tra marzo e aprile è tornato su standard mediocri e adesso si lecca le ferite per un salto all'indietro tutto sommato prevedibile per le condizioni esistenti. Era difficile sperare in qualcosa in più senza battere il SS Pietro e Paolo, e i risultati combinati confermano che il destino è stato in mano ai rossoneri fino alle decisioni arbitrali che hanno poi definitivamente compromesso una gara già di per sè difficile e tesa. Inutile quanto bello il gol di Ferrari, migliore in campo, bravo a scippare la palla sulla tre quarti e infilare il portiere con un bolide da fuori a un minuto dal termine della prima frazione. Una rete che ha riaperto la gara, poi chiusa con i due rossi ravvicinati, il tris e il terzo espulso Pepe.
Senza ricercare attenuanti, in una stagione che senza se e senza ma è definibile fallimentare, bisogna subito programmare il futuro. L'augurio è che la società si riorganizzi e solidifichi quanto prima per sopperire ai gravi problemi emersi quest'anno. Non si può piangere sul latte versato e neanche andare a cercare quei due-tre punti che avrebbero potuto lasciare acceso il lumicino degli spareggi salvezza: con questa mentalità non si va da nessuna parte e lo hanno dimostrato alla Vjs Velletri tutte le squadre incontrate in campionato; compagini all'acqua di rose, di "scarpari", con giochi e tattiche semplicistiche e imbarazzanti ma pure vincenti contro i rossoneri. Segno che il problema non è il rigore non dato, non è il gol mancato, ma forse è la mentalità che aleggia dalle parti del campo sportivo.
Infine, un cenno al tifo e alla città: dopo quest'anno il connubio Vjs Velletri/spettatori, già numericamente esiguo, è ancor più flebile. La squadra che tanto ha fatto sognare i Castelli Romani negli anni '80 adesso ha un pubblico disamorato, disinteressato e giustamente stanco dell'anonimato. Purtroppo però, oltre ogni legittima critica o attacco personale, chi oggi perde veramente è la città di Velletri. La compagine simbolo della nostra comunità retrocede di un'altra categoria e ha davanti una lunga scalata da fare per ritornare nel calcio che conta, se così si può definire questa viscida Promozione. Il patrimonio cittadino precipita in una categoria non degna del nome che porta, e si fa veramente dura lavorare per riaffiorare dalla paludosa melma in cui si è finiti.
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