DILETTANTI FALASCHE: Politi, Cherubini, Seguiti(83' Palladino), Perica, Loria, Lauri, Porcari, Rito, Delle Sante(67' Maggiore), Buchicchio, Ceci(75' Marsh).
A Disposizione: Papagna, Rossetti, Veglia, Drago. All.Massimo Bindi
VJS VELLETRI: Borro, D'Adamo, Molinari, Pennacchia, Ansini, Verolini, Tafani(77'Cerci), Sambataro(87'Barbaliscia), Freddi, Flamini, Raponi(56'Barani).
A Disposizione: Graziani, Leoni, Spagnoli, Girolami. All. Corrado Sambucci
BORRO 7: è decisivo in almeno due occasioni e tanto basta per un'alta votazione. E' grazie alle sue parate, infatti, che il Falasche resta a secco quelle poche volte che si affaccia dalle parti dell'area avversaria. Sarebbe stato veramente troppo brutto non chiudere la porta in una giornata che ha visto il ritorno alla vittoria. Sul gol annullato ai tirrenici aveva la visuale coperta dal giocatore avversario in fuorigioco.
D'ADAMO 7: si conferma adatto per il ruolo da titolare, come aveva già lasciato intuire domenica scorsa. Ottimo sui contrasti e sulle chiusure, forse qualche sbavatura ce l'ha quando palla al piede deve riavviare l'azione. Ha numeri di categoria sia nelle accelerazioni che nei contrasti, non di rado si propone per il tiro saltando gli avversari. E' un valore aggiunto.
MOLINARI 7: una prova decisamente positiva. Si propone continuamente e sulla fascia risulta a tratti incontenibile, serve i compagni e si fa trovare sempre in vista sia in attacco che in difesa. Dalla sua fascia non si passa. Unico appunto è il giallo: ormai quasi una consuetudine che però sarebbe meglio evitare.
PENNACCHIA 6.5: tra le cinque gare disputate quella di Falasche coincide anche con la miglior prestazione offerta. Ci prova anche di testa e sfiora il gol, di palloni ne recupera a volontà e ritorna, seppur nel finale in debito di ossigeno, ad aiutare la squadra e stanare gli avversari da tergo. Convinto e caparbio nei contrasti, mostra miglioramenti in un centrocampo che comunque risulta adesso più tecnico e regolato da geometrie.
ANSINI 7: una sicurezza ormai comprovata. Si produce anche in un'avanzata nella ripresa e se la cava egregiamente nelle poche scorribande tirreniche: sintomatica la tranquillità con cui sbroglia, insieme al collega di reparto, i lanci lunghi provenienti dalle retrovie. Si rivede la coppia con Verolini che tanto ha fatto parlare di sè, in positivo, durante la scorsa annata.
VEROLINI 8.5: bentornato. E' sicuramente il migliore in campo per l'ordine e la tranquillità che, in veste di capitano, trasmette alla difesa e alla squadra. Fa applicare alla lettera la trappola del fuorigioco, segue tutte le azioni bloccando sul nascere i cenni di nervosismo. E poi è superlativo su ogni scorribanda avversaria, esce vincitore da tutti i contrasti e spesso è decisivo nelle deviazioni e negli interventi per i rinvii. Tornato titolare dopo il brutto infortunio in amichevole a Genzano, l'auspicio è che rimanga con la maglia numero 6 per molto tempo.
TAFANI 6.5: vive una gara di alti e bassi ma è propositivo ed intraprendente. Sfiora il gol di testa e va al tiro in un paio di occasioni: segno che si fa vedere in avanti ed è parte attiva del gioco, al contrario delle scorse gare in cui rischiava di essere risucchiato dall'anonimato di metà campo. Corre senza mai fermarsi e sembra tornato ai fasti di un tempo. Nel finale, quando ha dato tutto, Sambucci gli preferisce Cerci.
SAMBATARO 7.5: decisivo. Basta quest'aggettivo per descrivere l'importanza della sua presenza in campo. Oltre ad essere nuovamente elemento indispensabile per la squadra, rispolvera le sue doti balistiche su punizione. Fa salire la squadra, dialoga bene con gli altri compagni, non si abbandona mai a polemiche nonostante il clima teso. Il suo status è in crescendo e dopo due tentativi da fuori andati male trova il tiro che piega le mani all'imbarazzante portiere locale per i tre punti. Bene così: la Vjs Velletri ha disperato bisogno dei suoi numeri.
FREDDI 6: un pò in ombra nonostante ci siano più spazi. Sciupa malamente una buona occasione in avvio, poi si fa vedere ma è quasi sempre spalle alla porta e non può far altro che far salire la squadra. Il suo merito più grande è quello di non buttar mai via palla, ma ogni tanto dovrebbe osare di più la via "egoistica" tentando di girarsi e tirare. Del resto in quanto a tiro non è male, e in assenza di palloni giocabili di testa...aspettiamo il primo gol.
FLAMINI 6.5: il lavoro che fa il numero dieci è di quelli necessari. Recupera, in cooperazione con Pennacchia e Verolini, un gran numero di palloni. Ha una visione di gioco non comune ma dovrebbe far sentire di più il peso delle sue qualità in avanti. Resta comunque la prestazione discreta di un giocatore che non ha bisogno di valutazioni e presentazioni. In coppia con Peduzzi potrebbe fare scintille...
RAPONI 6: forse l'uomo più in ombra del blitz di Falasche. E' un'ottima pedina ma soffre psicologicamente un campionato che non è iniziato nel migliore dei modi. Ha sui piedi un buon pallone ma sciupa, non riesce ad incidere e viene sostituito da un Barani più dinamico. C'è tempo per il suo riscatto, che si spera arrivi in fatto di gol e belle giocate.
SOSTITUZIONI:
BARANI 6: in sostituzione di Raponi, guadagna metri, prova inserimenti e si procura calci di punizione con furbizia ed esperienza. Non ha modo di marcare il tabellino e sono anche i suoi gol quelli che servono alla Vjs Velletri.
CERCI 6: una buona prestazione, ha poco tempo per entrare in gara ma lo fa con personalità e buona tenuta atletica nonostante i novanta minuti della Juniores nelle gambe.
BARBALISCIA s.v.: entra in tempo per battere qualche rimessa laterale e qualche lancio in avanti a difesa del risultato.
ALLENATORE CORRADO SAMBUCCI 7.5: la squadra sembra parente lontanissima di quella di sette giorni fa. Ha più schemi, più geometrie, è ordinata e soprattutto compatta. Si è vista, forse grazie agli innesti di Verolini e D'Adamo, una coesione maggiore. Il mister ha lavorato perfettamente sul piano psicologico motivando a dovere una squadra in equilibrio precario. Certo, resta il difetto di non aver chiuso la partita esponendosi a beffe varie, ma questa vittoria deve rappresentare solo l'inizio di una lunga serie di riscatti.